La pubblicità ai tempi dei social è un mondo che non conosco… ho affidato questo compito a Federico Lazzarovich, consulente di digital commerce che con pazienza cerca di illuminarmi sulla lingua della rete. Dopo le prime “manovre” i risultati sono incredibili… un gran traffico direi…!
Ho deciso di scrivere a tutti voi per ringraziarvi della fiducia che da anni riponete nella mia azienda. Con gioia ho appreso (un po’ lo sapevo già) che i nostri guanti fanno parte di molte delle vostre vite…sono stati regalati dai vostri nonni ai vostri genitori, oppure sono stati un regalo tra i vostri genitori quando ancora fidanzati. Molti di voi li hanno ereditati dopo decenni di uso e li portano a restaurare perché quel guanto rappresenta ricordi importanti.
Ho ricevuto una foto (grazie!!) di un cassettone di montagna pieno di nostri Guanti, di ogni colore, misura e annata: dagli anni ’70 fino “ai giorni nostri”.
Il più recente è ancora nel sacchetto e ha il cartellino: è una moffola di Cervo bordeaux dell’anno scorso. Che sia la volta buona e che si possa tornare a sciare e per tutto l’inverno!
La mail più divertente e “importante” è di di tre ragazzi (una ragazza e due ragazzi) che poche settimane fa hanno comprato un paio di guanti di peccary da regalare a un amico che compiva 18 anni. Tutti e tre erano informatissimi sui modelli, sulle fodere sugli inserti i rinforzi i colori… insomma sapevano tutto ma non perché avevano visitato mille siti on-line e confrontato prezzi o peggio dopo essere passati nei negozi a fare mille prove. No, sapevano tutto perché quel guanto lo conoscono da sempre: fa parte della loro cultura delle loro famiglie. Sapevano i difetti e i pregi di ogni fodera le loro mamme li hanno da sempre e la mail si concludeva così: “speriamo non li perda perché sono indistruttibili e non si può sciare senza!!”
Ringrazio personalmente queste nuove generazioni che grazie alla loro cultura capiscono e apprezzano un prodotto di altissima qualità e tramandano l’Amore per le cose belle che durano nel tempo.
Grazie e Buon Natale,
Raffaella Restelli